Il primo post dell'anno dovrebbe essere speciale, per questo ho deciso di dedicarlo ad uno dei miei libri di viaggio preferiti: Sulla Strada di Jack Kerouac. Il libro che più di tutti mi ha ispirato a considerare la strada come parte integrante di un viaggio, il libro che mi ha spinto a percorrere centinaia (spesso migliaia) di chilometri con in testa il solo desiderio di godermi l'attimo e il paesaggio. Jack Kerouac non è uno scrittore qualsiasi: assieme a William Boroughs, Allen Ginsberg e molti altri è stato fra i pionieri del cosiddetto movimento della Beat Generation, movimento culturale, artistico e letterario sviluppatosi alla fine del secondo conflitto mondiale. Un periodo dove i giovani disoccupati cominciarono a ribellarsi alla concezione capitalistica della società, all'essere inquadrati in un ruolo, al guadagnare per essere e consumare, girovagando per il mondo alla ricerca di nuovi guru e sperimentazioni, anelando una vita al di fuori dei canoni stabiliti.
- [...] Sal, dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo.
- Per andare dove, amico?
- Non lo so, ma dobbiamo andare.
Sulla Strada è la storia di Sal Paradise e del suo migliore amico, nonché protagonista assoluto del libro, Dean Moriarty. Dean è un personaggio inquieto, figlio di un padre alcolizzato e perennemente senza un soldo. Uscito dal riformatorio, in un miscuglio di irrequietezza e spirito di ribellione, comincia a vagare per gli Stati Uniti utilizzando sia mezzi pubblici sia passaggi in macchina e aiuti dagli amici, senza provare nemmeno tanta riconoscenza e gratitudine. La sua meta idealizzata è inizialmente il "West", incarnato dallo stato della California. Sal verrà quasi contagiato da questo senso di inquietudine e seguirà Dean in questo lungo viaggio, passando attraverso storie di sesso, alcool e droga, ma una volta giunto a destinazione l'animo dell'amico non si placherà. Dean non potrà fare a meno di ripartire. Il tentativo di esorcizzare i demoni interiori è vano: il viaggio è il solo e unico momento di equilibrio. Dean è in realtà una persona che non riesce a trovare il suo posto nel mondo e di questo Sal ne è consapevole. Cercherà di allontanarlo tornando a New York per completare i suoi studi ma il suo fermarsi non durerà molto...
"Le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d’artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno "Oooooh!".
Sulla Strada ha segnato quei giovani del 1957, coetanei e non di Kerouac e ha continuato a fungere da manifesto anticonformista fino ai giorni nostri. I personaggi del libro non sono inventati. Sal non è altro che la trasposizione letteraria di Kerouac, influenzata dalla vita spericolata di Dean, ovvero Neal Cassady, mito americano, grande amico e compagno di viaggio dello scrittore. I luoghi del libro non sono frutto di notti insonni dello scrittore ma dèja-vu ripescati da taccuini di viaggio accumulati negli anni dal '47 al '50... anche se allucinogeni e droghe pesanti hanno comunque dato il loro contributo! Un libro scritto in tre settimane, buttando giù sorsi di alcool, pillole e capitoli, senza posa. Un'opera straordinaria che consiglio assolutamente di leggere.
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