L'Erg Ouzina è stata soltanto una delle tappe di un lungo
viaggio in Marocco fra città, villaggi e dune del deserto
del Sahara. Questo
nostro viaggio era il primo nel quale entravamo in contatto con l’affascinante
cultura araba, i suoi riti e le sue (talvolta ferree) regole. Volevamo
approfittarne quindi per condividere più tempo possibile con persone “comuni”
che ci trasmettessero la vera essenza di questa terra.
Abbiamo così avuto modo di visitare luoghi anche sperduti, non segnalati sulla guida Michelin (che è stata comunque di grande aiuto); ci siamo persi più di una volta e puntualmente aiutati dalle persone del posto; abbiamo dato un passaggio in auto ad un fabbricante di tappeti e mangiato melograno con dei bambini sorridenti nel cortile della loro casa. Se per molti queste esperienze possono non apparire significative, per noi rappresentano la parte fondamentale dei nostri viaggi.
Bambini in un villaggio vicino Tamegroute |
Il
Marocco si apre a mille possibilità di viaggio: dal tranquillo tour
delle città imperiali al tour costiero (per gli amanti del kitesurf i venti che
soffiano sulla costa Atlantica sono perfetti!), dalle traversate del deserto in fuoristrada al
classico tour in pullman con apposito pacchetto di "finte" esperienze che racchiude poco di tutto.
Il
Marocco che amiamo noi è quello dove l'Iphone e il wi-fi libero non serve a
niente, dove le donne devono ancora coprirsi e il mezzo di locomozione
principale sono le proprie gambe, dove si entra in una casa e nella vita delle
persone in punta di piedi. Questo spaccato coincide con i luoghi al di fuori
delle città imperiali ed è situato nella parte centro-meridionale del Paese.
L’Erg Ouzina, distante appena 15 km dai monti dell’Algeria, è un
tratto di deserto sahariano costituito da dune di sabbia ed ha due principali
porte di accesso: Taouz a nord, dalla quale dista circa 30 km , e Zagora a sud, più
lontana.
Taouz, l'ultimo tratto di strada asfaltata |
Le
dissestate piste che portano verso l'Erg Ouzina non hanno ovviamente indicazioni
e come punto di riferimento ci sono solo i monti circostanti. Data la nostra
scarsa esperienza nella guida offroad e la presenza di tratti particolarmente
sabbiosi, avevamo chiesto all’Ouzina Rimal, nostro rifugio all’Erg Ouzina,
di mandarci una guida a Taouz per aiutarci a trovare la piste
migliori. Una volta giunti al villaggio si è presentato innanzi a noi un marocchino piccoletto e dal sorriso
simpatico che, prima di partire, ci ha ospitato a casa sua per il
pranzo.
E’
entrato in casa per primo e ha
intimato alla moglie di andare in un’altra stanza. Una volta entrati siamo riusciti solo a vedere l'ultimo angolo del suo vestito nero che
scivolava via dietro a una porta. Non è mai uscita. Ci ha sfornato biscotti deliziosi con un fantastico tè alla menta e non conoscerla ci è
dispiaciuto molto. In questi luoghi lontani dalla moderata civiltà delle città imperiali, la cultura araba è fortemente radicata ed alcuni suoi dettami vengono
ancora seguiti alla lettera. Inutile dire che questo ha profondamente urtato il
mio essere donna ma, da stranieri in casa di altri, bisogna saper rispettare
certi usi, anche se non condivisi.
Prima di partire siamo rimasti un pò di tempo con i suoi bambini, mangiando melograni mentre le capre curiosavano nei dintorni, aspettando la nostra partenza per raccogliere i resti. Il tragitto dal villaggio all'Erg Ouzina è stato difficoltoso e i trenta chilometri sembravano non finire mai.
Una volta arrivati ci siamo resi conto di dove eravamo.. nel nulla più assoluto! Davanti a noi i colori delle dune e un piccolo rifugio con posti letto frequentato perlopiù dagli amanti delle traversate del deserto in 4x4.
La prima cosa che abbiamo fatto? Non abbiamo nemmeno posato le borse e con la macchina fotografica a tracolla siamo saliti di corsa sulle dune più vicine fino al tramonto! La particolarità dell'Erg Ouzina è la presenza di formazioni rocciose che creano meravigliosi contrasti e giochi di luce con le dune di sabbia.
"Grazie per averci accompagnato. Ma ora come torni indietro?"
"Aspetto che passi qualche 4x4 nella direzione opposta. Prima o poi passerà. Inshallah." "Grazie per averci accompagnato. Ma ora come torni indietro?"
La nostra guida è tornata a casa il giorno dopo. Il tempo qui è relativo, i marocchini affrontano la vita quotidiana con sano stoicismo e molta fede. Al rifugio non c'era nessuno, eravamo gli unici ospiti insieme ad un pipistrello bianco che mi ha fatto trasalire più di una volta.
"Viene tutte le sere ed è utile perchè uccide gli insetti. Ma non stavi cercando il fennec (la volpe del deserto) oggi? Non ti piace il pipistrello?"
"Preferisco il fennec."
E' scoppiato a ridere. Mohamed è stato forse il marocchino (anzi, il Mohamed, dato che qua si chiamano tutti così!) più provocatorio di tutto il viaggio, si divertiva molto. La sera abbiamo mangiato cous cous e tajine con un tavolo apparecchiato fuori dal rifugio. Una strana sensazione: noi tre, il nulla e una tovaglia a quadretti. E il pipistrello che ogni tanto si divertiva ad uscire fuori dalla porta. Carino sì.
"Come sono le tempeste di sabbia? Vengono spesso da queste parti?"
"Non vengono spesso. Ma quando arrivano non si vede più il cielo, diventa tutto del color della sabbia. Una volta sono rimasto tre giorni chiuso con un amico dentro al rifugio con finestre e porte sprangate. Non si vedeva niente. Ogni tanto succede ma sono preparato, ho le provviste (indicando un congelatore). L'ultimo giorno sono dovuto uscire dalla finestra perchè la sabbia aveva bloccato la porta".
Immagine di Cinzia Vignali
Un rumore improvviso. Una specie di rombo in lontananza. "Stanno arrivando alcuni 4x4" penso mentre mastico il mio cous cous. E invece no. Mohamed si gira preoccupato e con uno scatto improvviso balza in piedi e urla "In casa, in casa!". Era una mini tempesta di sabbia che con mio sommo dispiacere è durata pochi minuti!
"Hai visto?? Non devi domandarmi delle tempeste di sabbia nel deserto perchè loro arrivano!!! Non le devi chiamare!!"
Mi spiace ma quella che ride stavolta sono io. E dopo un pò ha riso anche lui.
Fine prima parte
grazie per aver esaudito la mia richiesta!!! E' veramente un luogo magico e affascinante il deserto, spero di riuscire a visitarlo l'anno prossimo! Aspetto con trepidazione la seconda parte del racconto!
RispondiEliminaCecilia
Ciao Cecy, grazie per il tuo commento! Farò il possibile per scrivere al più presto la seconda parte!
Eliminadavvero un bel resoconto, molto genuino ed accattivante!!!!
RispondiEliminaGrazie davvero, è stato bello rileggere tutti gli appunti di viaggio! Il Marocco è veramente un grande Paese!
Eliminaottimo resoconto, complimenti
RispondiEliminaRoberto Nencini
www.robertonencini.it
Grazie Roberto e benvenuto su Viaggiare Oltre! Spero che continuerai a seguire le nostre avventure!
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