Viaggiare in auto |
"Pensa se tu e io avessimo una macchina da sogno così, che cosa non potremmo fare. Lo sai che c'è una strada che va dritto fino al Messico e oltre fino a Panama?... Forse addirittura fin in fondo all'America del sud dove gli indiani sono alti più di due metri e mangiano cocaina sulle falde delle montagne? Sì! Tu e io, Sal, esploreremo il mondo intero con un'automobile così perché, amico, in fondo la strada è fatta apposta per farci girare il mondo. Non c'è altro luogo cui possa arrivare, no?"
(Jack Kerouac 21 ottobre 1969- 21 ottobre 2015)
Sono trascorsi 46 anni dalla morte di Kerouac e stamattina avevo voglia di trascrivere su carta il libero corso dei pensieri. Non ho mai scritto un post sul perché amo viaggiare in auto, forse perché dopo 26 giorni di America Coast to Coast e altre scorrazzate in giro per il mondo, do per scontato che i miei lettori lo abbiano capito. L'amore per i viaggi in auto è un amore viscerale, come quello che ho per il mare e da tempo non ne posso più fare a meno.
È iniziato tutto sui libri, per poi spostarsi alla realtà di tutti giorni. Sulla Strada di Kerouac e America Perduta di Bill Bryson sono stati gli apripista, i libri che hanno schiarito la mente e fatto luce su quanto possa essere autentico e irripetibile questo modo di viaggiare. Kerouac, in particolare, è lo scrittore che mi ha ispirato a considerare la strada come parte integrante di un viaggio, colui che con le scorribande nel suo "On the road" mi ha spinto a percorrere centinaia (o migliaia) di chilometri con in testa il solo desiderio di godermi l'attimo e il paesaggio.
Questo è il primo valore aggiunto del viaggiare in auto: il paesaggio. Viaggiando in aereo, gli Stati e i confini tra le nazioni diventano una folta coltre di nuvole, il viaggio stesso diventa un'attesa impaziente di arrivare a destinazione. Più di una volta mi sono sorpresa a muovere nervosamente le gambe, ad innervosirmi per il mal di schiena, l'aria condizionata e gli spazi ristretti. In macchina le nuvole diventano case, strade, semafori, gente che passa. Il cervello viene stimolato dall'ambiente che cambia e dai confini che prendono forma: dalla riva di un oceano alle montagne, dalle montagne ai deserti.
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Accendete dunque il motore e partite senza indugio, la strada farà il resto. Buon viaggio
Foto spettacolari :) fanno venire voglia di viaggiare :)
RispondiEliminaEvviva l'on the road :D
Evviva!! E che non si fermi mai la nostra voglia di esplorare!!
EliminaAnche io adoro viaggiare in macchina... bellissima la foto seduti sull'asfalto con alle spalle la Monument Valley ;)
RispondiEliminaÈ una delle nostre preferite, l'abbiamo anche ingrandita e appesa in casa ^-^ !!
Eliminaottime riflessioni!! io sogno di fare un on the road negli USA e lo ammetto, sono stata anche io influenzata da Kerouac!
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