In concomitanza con le Giornate FAI del 19 e 20 marzo siamo sgattaiolati all'interno dell'Albergo Diurno Venezia, affascinante struttura ubicata al di sotto di Piazza Oberdan, nel centro di Milano. L'Albergo Diurno è rimasto in funzione fino al 1985, data di chiusura del reparto termale. Da lì in poi, la progressiva incuria e noncuranza da parte delle autorità competenti, ha portato alla definitiva chiusura dei battenti. Grazie ad un recente accordo tra il Fondo Ambiente Italiano (FAI) e il Comune di Milano, la struttura è stata fortunatamente messa in sicurezza e riportata "alla luce", pur necessitando di ulteriori bonifiche e attenzioni.
Progettato dall'architetto Portaluppi nel 1926, l'Albergo Diurno Venezia è suddiviso in due porzioni principali: il Salone degli Artigiani e il Reparto Terme, ex oasi di benessere per milanesi benestanti e viaggiatori di passaggio. Oltre 1.200 metri quadrati di superficie sotterranea dove venivano offerti innumerevoli servizi: manicure, barbiere, pedicure, fino ad arrivare ad agenzie postali, salette per trattative d'affari, agenzie di viaggio e servizi di dattilografia. I luoghi abbandonati esercitano un fascino innegabile, complice l'alone di mistero e decadente splendore che li caratterizza.
La minuziosa ricerca dell'esclusivo e del bello si intravede nei fasti degli apparati decorativi, negli arredi, nella meticolosa scelta di materiali di pregio e nelle costose opere di pavimentazione. Un vanto esclusivo, l'aver contribuito alla realizzazione della struttura, tanto da scatenare nei costruttori la gara a "porre la firma" sulle opere di pavimentazione.
Muovendosi per i corridoi la mente vaga, rispolverando una dolce patina di epoca passata. Nell'immaginario collettivo dei visitatori, l'Albergo Diurno Venezia prende vita: forbicine e asciugamani tornano a adornare la base dei lavatoi, la ruggine scompare da vasche e sedie vuote, facoltosi viaggiatori e aristocratiche signore si alternano nei corridoi, confabulando di politica e frivolezze. Una seduta dal barbiere, una manicure o un servizio completo costavano dalle 4 alle 8 Lire. Considerando lo stipendio di un lavoratore medio degli anni '30, un'enormità.
L'Albergo Diurno Venezia vantava inoltre sei bagni di lusso e diverse porzioni della zona termale non ancora accessibili a causa dei lavori di bonifica. Qua sotto uno dei bagni più costosi: il Bagno Rosso.
Per chiunque volesse immergersi in questo fascinoso (ex) luogo di ristoro, ricordiamo che la struttura è aperta solo in determinati periodi dell'anno. Per richiedere informazioni rivolgetevi al FAI - Fondo Ambiente Italiano e, in particolar modo, contattate i volontari di Milano all'indirizzo faidiurno@fondoambiente.it.
Un buon pretesto per conoscere da vicino anche la preziosa opera ed i servizi offerti dal FAI, un Ente che valorizza da sempre la nostra cultura e il nostro passato.
Peccato che una bellezza come questa non sia visitabile. Sono rimasta senza parole, sembra un posto quasi magico
RispondiEliminaCiao Elenuccia, per il momento la struttura è visitabile nelle giornate messe a disposizione dal FAI. Contatta l'indirizzo che vedi in fondo al post se vuoi ricevere ulteriori informazioni.
EliminaA presto!
Mannaggia, anche quest'anno non sono riuscita a visitarlo, i posti erano esauriti! Ma prima o poi ce la farò! Tra l'altro avevo letto che dopo i lavori di ristrutturazione e ripristino dovrebbe essere aperto più di frequente, giusto?
RispondiEliminaComplimenti per il post!
So che hanno in cantiere molte altre iniziative, contatta la mail che trovi nel post o dai un'occhiata alla loro pagina Fb www.facebook.com/albergodiurnovenezia/
EliminaGrazie di cuore per i complimenti, ti auguro di visitarlo il prima possibile!
Sembra davvero un posto magico, concordo con Elenuccia! Leggerti vuol dire sempre riempirsi gli occhi di bellezza e viaggiare, anche stando seduti al pc.. quindi grazie <3 Ti abbraccio forte cara Elena, un bacio grande :** <3
RispondiEliminaMi emoziono sempre nel leggere questi commenti, un bacio Valentina, tanti auguri di buona Pasqua! 😍😍
EliminaMa che bello Elena, sembra di essere a Baden Baden, alle terme dell'Imperatore d'Austria! Chissà quanti altri tesori sono nascosti nelle nostre città. Buona Pasqua, bacione
RispondiEliminaNon ci resta che partire e andare a scoprirli! 📷📷
EliminaGrazie di essere passata, buona Pasqua anche a te 💗
Non ci resta che partire e andare a scoprirli! 📷📷
EliminaGrazie di essere passata, buona Pasqua anche a te 💗
Io adoro i luoghi così, lo sai? *-* (beh, dopo che pubblico teste mozzate di bambolotti su fb, un po' si capisce) :D C'è un bel ex asilo abbandonato zona Lucca, lo conosci? io ci sono capitata per caso ed ovviamente, ci sono entrata :)
RispondiEliminaNoooo, credimi, non si capisce 😜 ! Un ex asilo abbandonato 👀 ??? Ma è l'ex asilo di Tempagnano? Conosco solo quello
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