Ghost Cities negli Stati Uniti: Virginia City, viaggio nel far west americano | Viaggiare Oltre

Ghost Cities negli Stati Uniti: Virginia City, viaggio nel far west americano



Big Sky Montana. Lo Stato dei grandi cieli azzurri e delle strade senza fine che corrono seguendo le praterie del nord-ovest. Terre di cowboy, allevatori e agricoltori dove la popolazione americana si spacca in due visioni del mondo. La "vecchia guardia" vive in ranch protetti da filo spinato e trascorre l'esistenza allevando bestiame e coltivando enormi campi di patate innaffiati costantemente da potenti irrigatori; le nuove generazioni fuggono dal nido familiare per inseguire il sogno americano nella West Coast o in alternativa si spostano di poco, dalla tenuta familiare a cittadine limitrofe per gestire pub, stazioni di servizio, pensioni, rivendite di cappelli da cowboy e camicie a quadretti in centri abitati dove risuona potente il forte nazionalismo Usa e le dolci melodie della musica country. 

Il Montana è uno Stato rude e autentico dove dormendo in un ranch puoi incontrare l'americano barbuto che strimpella la chitarra fuori dal porticato e ti offre un bicchiere di whisky in cambio di qualche battuta. Nel Montana, così come nel Wyoming e negli Stati più centrali degli States, si vive la vera esperienza americana e tra le curiose attrazioni che si incastrano lungo le linee dritte delle Interstates troviamo Virginia City, vecchio avamposto minerario designato come sito storico e ghost city americana

Dell'allure ammaliante e decadente tipica delle città fantasma rimane ben poco, visto il grande afflusso di visitatori che si riversano ogni anno nella cittadina: cinquecentomila curiosi, secondo le ultime stime.


Case e passerelle in legno raccontano un passato da cittadina del Far West e chiudendo gli occhi si odono cigolanti diligenze in fuga, il cloppete cloppete dei cavalli sellati che fuggono a grande velocità sotto gli spari dello sceriffo, ma anche quell'affascinante rumore del tacco degli stivali da cowboy che incede coperto di polvere verso i saloons. Sembra di viaggiare assieme al giovane Marty di Ritorno al Futuro, cercando l'amico Doc scomparso nel lontano 1885... e si sbaglia di poco. La storia della cittadina è di poco antecedente alla data digitata sul computer di bordo della Delorean. Risale alla scoperta dell'oro sulle Rocky Mountains (1863). 



Virginia City venne inizialmente fondata da minatori e cercatori d'oro intenzionati ad estrarre il prezioso minerale dal deposito minerario dell'Alder Gulch. Una risorsa inizialmente infinita, una miniera all'apparenza inesauribile: si stima che l'ammontare dell'oro trasportato dalle Rocky Mountains a grandi città e territori a valle sia di oltre trenta milioni di dollari. La fondazione della cittadina, dapprima costituita da un disordinato puzzle di carovane e accampamenti, è avvenuta in neanche due anni, dal 1863 al 1865, grazie o per colpa del passaparola sulle grandi risorse aurifere del territorio. I primi cercatori d'oro tirarono su gli attuali edifici e a loro si aggiunsero decine, centinaia, migliaia di proseliti. Avventurieri, figli di braccianti, piccoli agricoltori, facoltosi imprenditori fatti fuggire ben presto dalla famigerata "feccia dell'ovest": grandi fuorilegge e pericolosi criminali che tentarono con qualsiasi mezzo di accaparrarsi il prezioso tesoro. 


Virginia City, oggi registrata come National Historic Landmark, è considerata dunque un monumento nazionale a cielo aperto ed una pietra miliare della storia degli Stati Uniti d'America. Di conseguenza, qualsiasi oggetto ed edificio presente nella cittadina viene conservato e trattato come preziosa reliquia: dai magazzini delle poste a carri e diligenze risalenti alla fine dell'800. In alcuni locali come la farmacia ci si può solo affacciare, ammirando i barattoli consumati, le boccette di pozioni medicamentose, i bancali in legno.




Addentando un incredibile hamburger nel Bale of Hay Saloon si ride e si scherza con gli americani del posto, si entra poi in curiose rivendite di manufatti che espongono pietre e magliette inneggianti ai diversi partiti politici, ci si spaventa osservando la versione ottocentesca della sedia del dentista, dotata di corde e lacci per legare il malcapitato di turno. 


Virginia City è un vero spaccato di America Perduta ad una manciata di chilometri dal confine canadese e da altre attrazioni da scoprire. Non vi resta che interiorizzare il mood della zona: camicia a quadretti, andatura lenta, glorioso cappello da cowboy (o da baseball) e via sotto il cielo infinito. Altre mete da scoprire le trovate in questi post

Buon viaggio.






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