Le barche ormeggiate risplendono sotto la luce della luna. Velisti di ogni età e nazionalità giocano a carte, cenano, parlano, ascoltano musica e, dalle loro barche, guardano in direzione del chiacchiericcio della banchina, timorosi di metter piede sulla terraferma e perdersi quell'attimo irripetibile, quell'aperitivo o tramonto sul mare lontano dalla folla dei vacanzieri.
Insieme a Bluewago e Visit Elba, ho vissuto nuovamente queste sensazioni e, in compagnia di altri blogger e instagramers, ho raggiunto le coste dell'Isola d'Elba, una delle mie isole del cuore all'interno dell'Arcipelago Toscano. Ho navigato lungo i suoi litorali, scoprendo nuove storie e tasselli da aggiungere all'idea che mi sono fatta dell'isola dopo un decennio di visite. Ma non solo. Ho aggiunto una nuova tessera ad una mia mappa mentale, quella della navigazione costiera.
L'anno scorso, infatti, pubblicai un post dove spiegai le motivazioni che mi spingevano a scegliere una vacanza in barca (a motore) durante la stagione estiva, elencando ciò che amavo del vagabondare sull'acqua da una baia all'altra. Tuttavia, dopo alcune esperienze in barca a vela, mi sono resa conto che quel quadro si è arricchito di una nuova sfumatura: seguendo Bluewago, ho scoperto un altro modo di vivere il mare. Ho deciso quindi di condividere con voi alcune riflessioni (se così si possono chiamare) di quattro weekend trascorsi in barca a vela, sperando di raccontarvi qualcosa di inconsueto e ispirare la vostra prossima avventura.
La vacanza in barca a vela è un viaggio da vivere e condividere. Si salpa alla scoperta di territori e anfratti cristallini con un equipaggio in parte conosciuto, in parte no, affrontando difficoltà e cambi di rotta per approdare in un porto sicuro e dormire cullati dalle onde. La prima ricchezza data da una vacanza in barca a vela, a mio parere, è rappresentata dalla vita di bordo. Le persone che compongono l'equipaggio saranno i vostri compagni di viaggio: skipper, velisti, amanti del mare. Con loro si condividono letti, bagni, spazi, storie, ci si confronta con vite diverse, differenti abitudini, caratteri, ideali di avventura. Sono momenti stimolanti per qualsiasi persona aperta al nuovo e all'inconsueto. Non mettetele in secondo piano.
La nostra barca a vela: La Vagabonda
Una vacanza in barca a vela ti spoglia dell'inutile. Ponetevi questa domanda: di cosa si ha veramente bisogno per navigare? Gli strumenti sono già a bordo. Maglie, gonne, accessori all'ultimo grido? Tutto inutile. Indossate maglietta e crema solare, abbandonate il superfluo sulla porta di casa e, riempiendovi gli occhi di tramonti, assaporate la vera vita a contatto con il mare. Come ricorda Antoine de Saint-Exupéry, l'essenziale è invisibile agli occhi.
La barca a vela tira fuori il vero te stesso, la tua vera identità. Mette a nudo le tue paure ma, al tempo stesso, dona la chance di affrontarle. Qualsiasi esse siano. Puoi fermarti a dormire in rada fuori da un porto, tuffarti in quel mare che ai tuoi occhi sembra così pericoloso o profondo, navigare in condizioni di forte vento (affidandoti a un valido skipper!). Diventa quasi un insegnamento di vita se si guarda il tutto in maniera introspettiva. Vai e viaggia e se il vento ostacola la tua rotta non importa: aggiusta le vele e riparti.
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