Nell'Olimpo delle terre più magiche visitate in Europa, rientra senza dubbio la Cornovaglia. Contea britannica bagnata dall'Oceano Atlantico, punta del sud-ovest inglese dal fascino ancestrale, pullulante di storie e antiche leggende.
Dopo averne parlato in tanti, tantissimi post su Viaggiare Oltre, intendo riportarvi l'intero itinerario percorso assieme a Nicola. Concentrerò quindi le forze di questo post sul solo itinerario in Cornovaglia, anche se al termine del racconto troverete ulteriori suggerimenti per allungare il viaggio e arricchirlo di curiose tappe intermedie.
1° giorno
Partendo in auto dall'Italia, la Cornovaglia ci ha dato il benvenuto con due pinte di Korev e Cornish Bock al Birrificio St. Austell. Storico stabilimento in funzione dal 1863 che propone visite guidate negli impianti di produzione (in lingua inglese) e degustazioni in fabbrica. Un magico mondo di botti e tini in rame risalenti ai primi del Novecento, dove si può conoscere e ammirare l'intero processo di produzione della bevanda e avvicinarsi ad uno dei legami più stretti d'Inghilterra: quello tra gli inglesi e la birra!
Dopo la degustazione e il pranzo al birrificio, ci siamo diretti verso Lizard Point, una delle prime punte della Cornovaglia ricca di scogliere e anfratti a picco sull'oceano. Località ricca di graziosi negozietti che si contendono il primato di "gift shop più a sud d'Inghilterra".
Siamo scesi in una delle baie raggiungibili a piedi e abbiamo assistito ad una scena incredibile: un esemplare di elefante marino è spuntato con il suo enorme testone fuori dall'acqua, avvicinandosi furtivamente ad un cane che giocava con dei legnetti sulla riva. Era di dimensioni considerevoli e nuotava molto velocemente. Quell'atteggiamento così furtivo e lo sguardo fisso su Milly (abbiamo scoperto dopo il nome del cane) non ci convinceva troppo e dopo l'ennesima immersione con il ritorno in superficie a poche decine di metri dal cagnolino sguazzante, abbiamo avvisato la padrona del cane che ha optato per un richiamo accorato del suo amico a quattro zampe verso l'asciugamano. A detta dei locali, incontri simili non sono rari da queste parti, anzi sono quasi all'ordine del giorno. Resta da verificare se queste bestiole siano così paurose e sfuggenti come dicono. Io non ne sono troppo convinta.
2° giorno
Da Lizard Point siamo passati ad una delle mete che ci hanno spinto ad intraprendere questo lungo viaggio in macchina: il Land's End, scogliera mozzafiato a picco sull'oceano. Anche lei detiene un suo personale primato: è la terra più a sud-ovest di tutta la Gran Bretagna.
Ci siamo incamminati lungo i suoi crinali alla ricerca dell'Enis Dodnan Rock Arch, altissima formazione rocciosa che ricorda la sagoma di un elefante. Non è stato semplice scovarla e abbiamo provato un certo sconcerto nel constatare che i negozianti della zona non conoscono l'esatta ubicazione di questa meraviglia di pietra. E ancora più paradossale è stato lo scoprire che gli stessi vendono portachiavi e cartoline con la sua immagine ritratta! Certe noncuranze professionali per me rimarranno sempre un mistero, ma comunque non preoccupatevi: su Viaggiare Oltre è presente un post dove mostriamo il sentiero per raggiungerla.
Su questa scogliera mozzafiato ci siamo intrattenuti a lungo, scattando milioni di foto e ammirando l'incredibile panorama. Dobbiamo dire, tuttavia, che in Cornovaglia non contano soltanto le mete visitate. Le stesse strade costiere che portano da una destinazione all'altra regalano degli scenari incredibili. Scogliere aspre e brulle, ettari di terreni recintati con cavalli che galoppano al tramonto, fari isolati che gettano il loro fascio luminoso nell'oceano... consideratele parte integrante del viaggio. Tra le più belle, segnalo la strada panoramica che dal Land's End conduce a St. Ives, graziosa cittadina di mare dove abbiamo sostato per la cena e la notte, passeggiando lungo l'incantevole porto ed entrando in curiosi mercatini al coperto.
3° giorno
Il 3° giorno è stato dedicato a Boscastle, minuscola cittadina della contea che somiglia ad un pugno di case srotolate su un fiordo norvegese.
Una volta parcheggiata la macchina, ci siamo diretti all'Old Manor House, ristorante/café che propone una specialità tipica della Cornovaglia, il Cornish Cream Tea. Delizia a base di té e biscotti burrosi (scones) da accompagnare con clotted cream (panna rappresa) e marmellata. Una bomba calorica gustata nel momento perfetto: una giornata tempestosa dove il semplice bere una bevanda bollente osservando la pioggia sui vetri ci ha fatto sentire parte integrante di questa piccola comunità.
La visita è proseguita al termine del temporale. Abbiamo camminato fino alla scogliera seguendo il corso del torrente, incontrando le onde oceaniche che entravano minacciose e facevano dondolare i pescherecci all'imboccatura del porto. Tornando indietro, ci siamo fermati in una chicca della cittadina: il Museo della Stregoneria, una sorta di casetta delle fiabe che ospita la più grande collezione al mondo legata a streghe e storie Wicca. Come sapete, la Cornovaglia è una terra ricca di curiose leggende. Sostate e divertitevi in questa minuscola attrazione.
4° e 5° giorno:
Tintagel. Ce l'abbiamo fatta! L'ennesima giornata di pioggia non prometteva niente di buono ma il clima della Cornovaglia è in parte mitigato dai venti provenienti dal mare e quel temporale che sembrava implacabile, in meno di un'ora, ha lasciato il posto ad un limpido cielo azzurro che ci ha accompagnato per tutto il resto della giornata. Ne abbiamo dunque approfittato per visitare Tintagel, il castello di Re Artù.
Abbarbicato sulla cima di una scogliera, con scalinate alte e sdrucciolevoli. Una fortezza di torrette e punte aguzze ricca di fascino e misticismo. Trovate il resoconto completo in questo post.
Da Tintagel siamo poi tornati verso Boscastle per assaggiare un altro piatto tipico della Cornovaglia: il Pasty. Più che un piatto, un goloso cibo da asporto rientrante nella categoria degli "street food" e preparato, in passato, dalle mogli dei minatori della zona per fornire cibo caldo e sostanzioso ai loro consorti. Somiglia ad un calzone ripieno e il suo contenuto manda in estasi le papille gustative! La leggenda vuole che i minatori donassero l'ultimo pezzetto del Pasty agli knockers, spiriti irosi che infestavano le miniere. Un indirizzo su tutti dove assaggiarlo è Pengenna Pasties, dove lo troverete in tantissime varietà.
Vicino a Tintagel e Boscastle si trovano poi tantissime spiagge dove sostare per un pomeriggio di relax, tra le quali consigliamo Bude, dove se siete fortunati potreste ammirare le acrobazie dei surfisti della zona. Rilassatevi sulla battiglia oppure... perché no? Prenotate una lezione di surf! Da queste zone, abbiamo poi raggiunto un'altra chicca del viaggio: Port Isaac, paesino del film "L'Erba di Grace". Questo borgo di pescatori, assieme al Land's End, ha costituito per me la parte più bella del viaggio. Un luogo dal sapore autentico con Tea Room dove sostare per ore, pescherecci strabordanti di granseole giganti e la scenografica marea oceanica che a sera lasciava metri e metri di sabbia bagnata.
Non volevo più andarmene. Come ho scritto anche nel post che le ho dedicato, è il più bel borgo britannico che abbia mai visitato.
Da Port Isaac siamo rientrati man mano verso l'Italia e come vi avevo anticipato all'inizio del post, abbiamo allungato il viaggio visitando mete insolite nel Regno Unito, in Francia e in Belgio. Se, come noi, avete intenzione di raggiungere la Cornovaglia dall'Italia, potreste:
1) Visitare anche Avebury, l'alternativa al sito di Stonehenge
2) Dormire in un caravan d'epoca a Le Clos du Pays Sauvage prima di imbarcarsi per il Regno Unito (Calais, Francia)
3) Deviare il percorso verso est e dedicare qualche giorno alla bella Bruges (Belgio)
Un viaggio che ho nel cassetto :)
RispondiEliminaSpero che il post ti sia utile al più presto 😉
EliminaBellissimo il vostro viaggio, ma per noi che non parliamo inglese penso sia impossibile farlo se non con un viaggio organizzato....
EliminaNon è mai troppo tardi per divertirsi ad apprendere una nuova lingua ;-)
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