Quattro calzoni fritti addentati su una panchina vista anfiteatro ed è iniziata la visita alla città di Lecce, gioiello della regione pugliese raggiunto la scorsa estate. Una città dove a farla da padrone è il barocco costruito sulle tonalità cangianti della pietra leccese che si illumina di sfumature e riflessi dorati al primo raggio di sole.
A fungere da apripista alla visita troviamo l'anfiteatro della città, monumento di epoca romana costruito tra il I e il II secolo d.c. tuttora utilizzato come location per spettacoli e rappresentazioni teatrali. Un gioiello d'arte da ammirare e preservare.
Entrando nel centro storico si cammina con lo sguardo catturato dalla bellezza della città e testa all'insù si ammirano gli intarsi di eleganti palazzi comunali, i balconi riccamente rifiniti e, nei vicoli, le spettacolari scalinate e corti nascoste.
La città è carica di un fascino incredibile ed è sufficiente che una signora si affacci da una terrazza per trovarsi ad ammirare una scena di vita quotidiana che sembra dipinta.
Le vie portano al Duomo, a Porta Napoli, a tesori di inestimabile valore, a curiosi e insoliti musei.
Il centro storico è inoltre un fiorire di rivendite di ceramiche, di piccole imprese locali, di realtà con storie decennali alle spalle che in molte città sarebbero già scomparse. Fa piacere incrociare attività simili tra un vicolo e l'altro, vedere che si riesce ancora a dar valore ai negozi storici e alla bellezza dell'individualità.
Lecce è colma di musei, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Personalmente provengo da una città dove la cultura ebraica è integrata e presente e sono stata catturata dalla storia di Palazzo Taurino e dalla sua collocazione nel quartiere ebraico. Oggi è un centro culturale dove grazie a delle visite guidate è possibile scoprire i resti della città antica e apprendere usi e costumi della Giudecca medievale. Si possono inoltre osservare i resti della chiesa in cui venne convertita la sinagoga a seguito della cacciata degli ebrei dalla città, il vano della mezuzah (generalmente appesi sugli stipiti delle porte sono contenitori che contengono la Shema, preghiera fondamentale dell'ebraismo) ed i luoghi per le abluzioni rituali ancora presenti (mikvaot).
Altri due musei che mi ero segnata sul taccuino erano il Museo Ferroviario e il Museo della Cartapesta. Il primo espone una vasta collezione di locomotive, rotabili e cimeli che raccontano la storia ferroviaria pugliese, il secondo racconta l'arte della cartapesta e il suo legame indissolubile con Lecce e il Salento. Non ho fatto in tempo a visitarli ma ve li lascio come pura ispirazione.
Uscendo dalla città si raggiunge il castello e si possono esplorare i suoi dintorni. Nel resoconto dell'itinerario in camper ho consigliato decine di attrazioni nei dintorni di Lecce e più in generale nel Salento e anche in questo post ve ne indico due che sono facilmente integrabili a questo itinerario. La prima dritta è accendere i motori dell'auto e raggiungere la Baia dei Turchi. Meraviglioso e rigenerante tuffarsi nelle sue acque cristalline dopo aver camminato per ore in centro storico sotto il sole.
Non consiglio invece la vicina Grotta della Poesia ma per una pura questione di orario: se avete intenzione di visitare questa celebre perla salentina, raggiungetela nelle primissime ore del mattino quando non c'è anima viva o da luogo paradisiaco si trasformerà in una bolgia infernale.
Se fate in tempo per il tramonto suggerisco di ripartire dalla Baia dei Turchi e raggiungere in neanche venti minuti il punto più a sud della regione (Santa Maria di Leuca) che culmina con lo splendido faro e il santuario di Santa Maria de Finibus Terrae. Tappa finale dove respirare a pieni polmoni l'aria e la bellezza del Salento.
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