Civita di Bagnoregio, la Città che Muore | Viaggiare Oltre

Civita di Bagnoregio, la Città che Muore



Un borgo medievale immerso in un paesaggio straordinario, abbarbicato su un colle di tufo in bilico su due burroni (fossati del Rio Chiaro e Rio Torbido) e collegato al mondo reale da un viadotto in salita. Impossibile non rimanere incantati da Civita di Bagnoregio, frazione del comune di Bagnoregio annoverata fra i borghi più belli d'Italia e conosciuta ai più come "la città che muore". Appellativo coniato dallo scrittore Bonaventura Tecchi per sottolineare la precarietà del terreno sopra il quale sorge il borgo che a causa di un impressionante fenomeno di erosione vede arretrare i suoi bordi di ben sette centimetri l'anno. 


Per raggiungere questa perla sui calanchi si raggiunge la località di Bagnoregio e il parcheggio posto a poca distanza dal viadotto. Pagando un biglietto di entrata di tre euro (o cinque nei giorni festivi) si può accedere al ponte che conduce al paese e superato l'arco di ingresso si apriranno incantevoli scorci e piazze chiassose. 

Civita di Bagnoregio è una località con un notevole afflusso turistico ma sfuggire alla calca è abbastanza semplice: basta deviare dal percorso principale, imboccare un vicoletto o una scaletta nascosta per raggiungere gli angoli più silenziosi. 



Camminando per le vie del borgo scopriamo che l'appellativo "città che muore" è valido certamente per il fenomeno erosivo del terreno argilloso ma non per il borgo in sé, ben tenuto e curato, anche grazie al contributo economico lasciato dai viaggiatori. Il paese è adornato di fiori, da bellissimi vasi di magnolie che troneggiano di fronte ai portoni e le abitazioni sono perlopiù ristrutturate e non fatiscenti. Non aspettatevi dunque un borgo fantasma. 




Nella piazza principale del paese si trova la Chiesa di San Donato, di fattura romanica, con il campanile ristrutturato e messo in sicurezza a seguito dei danni inflitti dal devastante terremoto di Norcia del 2016. Una fortuna averlo salvato: alla sua base si trovano persino due sarcofagi etruschi, in pietra di basalto. Prendete del tempo anche per entrare nella chiesa: al suo interno troverete un affresco del Perugino e un crocifisso quattrocentesco della scuola di Donatello.


Lasciata la piazza e le vie principali si rimane nel silenzio del borgo, sospesi in un altro tempo. Civita di Bagnoregio è un tesoro medievale da esplorare lentamente per non perderne gli scorci, gli angoli, i preziosi frammenti. Affacciandosi lungo i vicoli si aprono gli spettacolari panorami sui calanchi, le biancastre creste di argilla che decorano il paesaggio visibili da tutti i piccoli paesini che circondano la valle. 



All'interno del borgo troverete anche alcune abitazioni aperte come l'Antica Civitas, casa/museo di Civita di Bagnoregio al cui interno si trova un frantoio, i resti di una tomba etrusca e appesi alle pareti, antichi attrezzi e oggetti d'uso quotidiano dei contadini nei primi anni del Novecento come il basto, una sella rudimentale in legno utilizzata per distribuire i carichi sui dorsi di asini e cavalli. E tra frantoi e martelli troverete anche alcune immagini del Pinocchio di Sironi, pellicola che ha trovato il suo set di ripresa in questo scenografico borgo della Tuscia. 



Non contiamo poi i dintorni di Civita di Bagnoregio che offrono avventurose camminate sui calanchi e città d'arte da scoprire e visitare. Raggiungete anche i paesini nelle vicinanze come Lubriano e scegliete un bell'agriturismo con vista sulla città che muore. 


Assaporate la gustosa gastronomia locale e, se accettate un consiglio su dove mangiare, entrate nel Ristorante Il Frantoio di Lubriano, ricavato da un antico mulino posto all'interno di una cava di tufo con una sorgente d'acqua che sgorga all'interno! Ottimi piatti e prezzi contenuti. Super consigliato. 




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