Cappuccino caldo, una tovaglietta di carta con impressa la mappa della Galizia e una finestra appannata. Mattina piovosa nella Spagna del Nord, l'aria appiccicaticcia della sera aveva lanciato il primo segnale di avvertimento. Il bar ristorante del campeggio è vuoto, siamo i primi avventori del mattino. Fuori maltempo e fragore delle onde, dentro tepore. E' così piacevole far colazione in modo lento, senza fretta... altrimenti di quale vacanza stiamo parlando?
<< Otro café con leche, por favor>>
<< ¿Otro?>>
<< Si gracias, lo compartimos>>.
Il cameriere posa la tazza al centro del tavolo.
<< Come sono le previsioni meteo?>>.
<< Bruttine>>, mi risponde Nicola << Non so se riusciremo a vedere Combarro senza pioggia>>.
<< Parliamo del borgo con le leggende delle streghe, no? Quindi l'atmosfera è perfetta>>.
Percorriamo l'Autopista del Atlàntico e arriviamo a Combarro superando stradine sui monti con sporadiche case abbellite da pergolati di uva. C'è un grande parcheggio accanto al porto turistico e nel golfo non mancano offerte di imbarcazioni e moto d'acqua a noleggio. Un porto attrezzato che convive con le vie del borgo antico. Lasciamo la Peugeot e ci incamminiamo in direzione di Bahìa de Aldàn, verso il centro. Si raggiungono da subito i primi hòrreos, gli antichi granai rialzati tipici della zona, utilizzati in passato per conservare grano, mais e cereali ma anche sardine e pesci da essiccare al riparo da umidità, maltempo e animali molesti.
Risalgono al XVIII e XIX secolo e quasi ogni costruzione è sormontata da una croce sul tetto ad invocare benevolenze e benedizioni sul raccolto. Aggirando i primi granai, si imboccano le salite dove si aprono i vicoli del borgo con balconi, vasi di fiori e gatti addormentati. Il materiale di costruzione prediletto è il granito e nel borgo si possono osservare le tipiche case marinare della zona con balconi e ringhiere costruite in pietra, ferro battuto o legno a seconda delle possibilità economiche del proprietario.
L'aria profuma di alghe, fiori e barche in secca. Combarro è un borgo di pescatori che convive con il flusso delle maree che salgono e scendono modificando continuamente il paesaggio. Per dirne una, quando siamo arrivati al paesino l'imbarcazione rossa e blu che vedete nella foto sottostante galleggiava ancora ma nel giro di due ore l'abbiamo ritrovata in secca (mettete a confronto prima e seconda foto).
I dintorni sono un fiorire di ristorantini con scalinate che appaiono e scompaiono con il saliscendi dell'acqua. La specialità locale è il polpo e le numerose varianti di cottura: lesso, alla brace o infilzato su spiedini (pirulitas de pulpo) da intingere nel gustoso formaggio locale.
Un polpo, un bicchiere di vino. Fermi ancora un po', a contemplare il paesaggio, i pescatori in rientro, le lente abitudini. Dopo pranzo continuiamo a perderci per i vicoli, cercando angolini da fotografare e passiamo accanto ai cruceiros, croci in pietra erette generalmente agli incroci delle strade, come quella di Plaza de San Roque, decorata con le figure del Cristo e della Vergine del Soccorso che tiene in mano un bastone per scacciare il diavolo. Un ulteriore particolarità è che osservando il cruceiro e guardando nella direzione in cui guarda Cristo vedremo l'entroterra mentre osservando nella stessa direzione dello sguardo della Madonna vedremo il mare. Una protezione totale dal male e dalle presenze oscure che frequenterebbero abitualmente questi luoghi, come spiriti e streghe.
Perché oltre ad essere così maledettamente pittoresco, Combarro è un luogo di strane sinergie. Per le strade aleggiano storie di spiriti e anime perse anche se è l'intera regione della Galizia ad essere teatro di storie oscure e di strane e leggendarie processioni, come quella della Santa Compana, dove uomini incappucciati procedono in una lenta processione notturna nei boschi, reclamando a sé le anime da portare nell'aldilà, con intenti tutt'altro che benevoli.
I negozi traboccano di brujitas de la suerte (streghette della fortuna), cristalli e strani amuleti che accentuano l'esoterismo e l'unicità di questo piccolo borgo, come la scritta posta al di fuori di quel bar all'entrata del porto: Combarro es diferente. Una perla della Galizia dove immaginare una vita vissuta con più magia, cadenzata dal ritmo dell'oceano.
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