Parco Nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia... ci avete seguito su Instagram? Una delle mete conclusive del nostro viaggio nella Spagna del Nord che per condizioni meteo avverse ci ha condotto anche in Portogallo.
Isole visitate in una giornata con sole a picco e brezza ad alleggerire la calura. Siamo saliti su un catamarano nel porticciolo di Vigo che con una traversata di quarantacinque minuti ci ha condotto sulle rive di questo splendido arcipelago.
Le Isole Ciés (Illas Ciés in galiziano) sono formate da tre isolotti: Illa de Monteagudo (o Illa Norte), Illa do Faro e Illa San Martiño e ci hanno attratto fin da subito per la bellezza delle loro spiagge. Una di queste (Praia de Rodas, foto sotto) è stata persino definita "la spiaggia più bella del mondo" dal The Guardian nel 2007. Non sappiamo se possa detenere o meno questo primato ma si tratta di certamente di un bellissimo paradiso targato Europa, poco conosciuto e protetto.
Praia de Rodas è, per inciso, la spiaggia dove attraccano i traghetti e la prima impressione a caldo, camminando sul pontile, è di essere sbarcati in una baia caraibica. Mare turchese, sabbia chiara e finissima, pochissime presenze umane. Le Isole Ciés sono infatti paradisi tutelati ad accesso limitato dove è consentito un numero massimo di visitatori giornalieri (2200 persone). Senza prenotazione è impossibile imbarcarsi sui traghetti.
Una volta sul posto vigono delle regole ferree, mantenute in alcuni casi con multe salate: non portare via le conchiglie (patrimonio del territorio), non dare da mangiare alle colonie di gabbiani e uccelli marini che nidificano nella zona per non modificarne comportamenti/abitudini alimentari; non praticare pesca sportiva; non campeggiare se non nel solo campeggio presente, non abbandonare (ovviamente) rifiuti nella natura, non far volare droni senza espressa autorizzazione e così via. Regole mantenute anche dalle guardie forestali che, in bicicletta, pattugliano continuamente i litorali.
Superata la prima piacevole camminata in pineta, si arriva al pontile che collega le due isole di Monteagudo e Faro. In realtà quest'ultime si sono collegate naturalmente nel corso dei secoli grazie a un tombolo sabbioso che ha ricoperto lo stretto canale che le separava in passato. A questo si è poi aggiunto un pontile artificiale che permette di passare da isola a isola e di osservarne due volti: quello inaccessibile di ponente con falesie aguzze e mare tempestoso e quello placido di levante con baie riparate di sabbia fine e mare calmo.
Un cartello posto all'inizio del pontile raccomanda di prestare la massima attenzione alle giornate di forte vento quando le ondate scavalcano la barriera rischiando di far cadere incauti visitatori nella distesa di scogli sottostante.

Prima di correre verso le spiagge abbiamo deciso di camminare lungo i sentieri dell'isola scegliendo due percorsi che ci hanno portato rispettivamente alla Pedra da Campà e al faro di Ciés. Il primo, molto facile da percorrere, è un sentiero che porta ad un punto panoramico mozzafiato a picco sulle scogliere dell'isola e che prende il nome da una roccia (la Pedra da Campà) forata dall'azione combinata di salsedine e vento.
L'area è un'habitat prediletto da coppie di gabbiani, cormorani e sule che nidificano su queste spettacolari falesie a picco sul blu.
Un piacere fotografare questi panorami, osservandoli dai diversi belvedere e dal casotto costruito a mo' di osservatorio sulla scogliera, dotato di panche e pannelli informativi sulle specie di volatili che nidificano sull'isola. Da Pedra da Campà prendiamo il sentiero che porta al faro di Ciés, cominciando a salire su per i tornanti costruiti sulla roccia. Il faro è incastonato nel punto più alto accessibile ai visitatori (175 metri) e l'ora di camminata in salita viene abbondantemente ripagata dalle spettacolari vedute sulla costa e sull'isola minore delle Ciés (Illa de San Martiño).
Terminata la discesa è ora di tuffarsi nelle bellissime acque dell'isola. Scegliamo Praia de Nosa Senora, una lingua di terra meno frequentata rispetto alla spiaggia principale, saremo a dir tanto una ventina di persone. Trascorreremo le ultime ore del pomeriggio tra bagni di sole e bagni in mare. L'acqua oceanica è fredda (siete avvertiti!) ma è impossibile resistere a tanta bellezza. A sera rientriamo nel porto di Vigo, pronti a proseguire per le successive tappe di viaggio in Galizia e per ammirare altri scorci e orizzonti di questa splendida regione spagnola.
Come arrivare alle Isole Ciés:
- Per raggiungerle è necessario prenotare in anticipo il traghetto/catamarano e scaricare l'autorizzazione di visita. Per informazioni consultate il sito ufficiale
- Chi vuole può dormire nell'unico campeggio dell'isola, fino ad un massimo di sette giorni (campingislascies.com)
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