Spello, il borgo fiorito | Viaggiare Oltre

Spello, il borgo fiorito



Primavera, profumo di fiori. Quale migliore occasione per organizzare una gita fuoriporta e visitare il borgo di Spello? Gioiello dell'Umbria incastonato ai piedi del Monte Subasio in Provincia di Perugia e conosciuto per una particolare caratteristica: le viuzze fiorite. Vicoli pressoché ricoperti da vasi di fiori e piante rampicanti, portoni che implodono dalla quantità di gerani, fresie, ciclamini, narcisi che spuntano dai vasetti in terracotta ripieni di terriccio e si piegano gentilmente alla brezza mattutina.


Un apoteosi di colori e profumi, unita al fascino antico del paese e alla gradita presenza di cani festosi e gatti miagolanti. Un posticino fiabesco che brilla di tutte le tonalità della primavera. 



Paese che ogni anno organizza l'Infiorata e partecipa a Finestre, Balconi e Vicoli Fioriti, concorso annuale indetto dalla Pro Loco di Spello per valorizzare la bellezza del borgo e premiare i vicoli/finestre/balconi più originali e meritevoli. Un'attenta giuria valuterà le decorazioni floreali in base a cinque criteri: combinazione di colori, originalità della disposizione, l'eventuale valorizzazione delle strutture architettoniche tipiche e infine la verifica dell'adeguatezza dei vasi e lo stato di salute delle piante che devono essere sì belle e fascinose, ma devono crescere anche in maniera sana e rigogliosa. La manifestazione inizia a maggio e si protrae per quasi tutta l'estate. 

Fanno (per modo di dire) da contorno chiese millenarie, monumenti e palazzi che con la loro presenza scandiscono lo scorrere dei millenni. La Collegiata di Santa Maria Maggiore, lo splendido Palazzo Comunale costruito in pietra rosa con il ballatoio risalente all'epoca medioevale e Porta Venere, scenografica porta urbana della cittadina, eretta in età augustea. 



Porta Venere


Se non bastasse l'arte, la cultura, l'architettura, la sovrabbondanza di fiori variopinti, Spello manderà in estasi anche le vostre papille gustative grazie alla presenza di ottimi ristoranti. Osterie, trattorie, cantine riconvertite in spazi ristorativi dove assaggiare vini e tartufi, abbinandoli a tagliatelle o a gustosi carpacci di Chianina. Un indirizzo che raccomando? L'Enoteca Properzio


Mi piace scoprire peculiarità artistiche e architettoniche ma quando viaggio amo anche ritagliarmi del tempo per visitare borghi e cittadine senza libretto di istruzioni. Camminare senza una meta precisa, confondermi tra le persone del posto, riporre smartphone e macchina fotografica in tasche e custodie. Imboccare "per sbaglio" una strada senza uscita, un incrocio mimetizzato nel labirinto, la viuzza più lontana dal centro: è qui che si scoprono tesori, è qui che si manifesta l'autenticità. Non mi fossi persa tra i vicoli, non avrei incrociato i miei passi con questa signora in vestaglia, seduta ad un incrocio con cerchietto tra i capelli e cestino di gomitoli azzurri poggiati al fianco. 


L'ho osservata a lungo e chissà chi stava aspettando... il marito con le buste della spesa? I figli "fuggiaschi", trapiantati nelle grandi città e in arrivo con quell'auto sempre troppo ingombrante e rumorosa? L'amica di sempre per una sessione ago e filo? I nipoti? O forse stava solo osservando il paese per poi spettegolare con la vicina?  

Per me che vivo e abito in una città di mare tutto sommato non piccola, questi incontri vintage, che sembrano scaturire da un passaggio a bordo di una macchina del tempo, mi lasciano sempre stupita. 

Sono i borghi a scatenare queste piacevoli alchimie e forse anche l'abitudine a vivere in un posto a misura d'uomo dove non hai bisogno di mascherarti o agghindarti per uscire. Cresci con persone che conoscono ogni sfumatura del tuo essere e, sotto sotto, neanche ti dispiace l'idea di un'esistenza libera e senza orpelli. Dopotutto, non vi è maggior equilibrio nel vivere con pochi bisogni?



4 comments